Prefisso: 0784
Cap: 08031
Abitanti: 1.361
Altitudine: 796 m slm
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Aritzo è uno dei più importanti centri turistici montani della Sardegna. Situato a 800 mt. s.l.m., il paese gode di alberghi di tutto rispetto, dotati di conforto e di infrastrutture. Impianti sportivi all'avanguardia, una rete sentieristica che collega il Flumendosa con Punta Lamarmora, l'oasi naturale e il monumento del Texile, la possibilità di imbattersi in branchi di mufloni o di avvistare la solitaria aquila, fanno di Aritzo la meta di viaggio ideale per ogni stagione dell'anno per una vacanza rilassante e dinamica allo stesso tempo.
Senza dimenticare l'arte culinaria… Accostarsi alla ricca Gastronomia Aritzese è andare alla scoperta di odori e sapori del passato, sapientemente fusi in pietanze tipiche dell'ambiente silvo-pastorale e oggi riproposte nei numerosi ristoranti ed alberghi. Tra i piatti eccellono i "culurgiones", ravioli ripieni di patate o formaggio fuso, l'ottima pasta al forno "pigios" e le fantasiose zuppe di legumi, seguiti da gustosissimi arrosti aromatizzati con erbe di montagna. Ma è sicuramente nei dolci che la creatività delle donne di Aritzo sa esprimersi al meglio. Oltre al tradizionale torrone di noci e nocciole, i "buconettos" di nocciole e miele , gli eleganti "caschettes", veri e propri fiori di sfoglia ripiena di pasta di nocciole, gli amaretti, i "pabassinas" ...
Il fenomeno della villeggiatura rende il paese invaso nei mesi estivi da un esercito di turisti. Notevole è anche il numero di villeggianti che soggiornano d'inverno, per praticare lo sci nelle vicine piste di Desulo e di Fonni. Ragguardevole è lo spirito con cui gli aritzesi guardano il fenomeno del turismo, poiché si sono preoccupati di organizzare una serie di manifestazioni che arricchissero il calendario turistico, in particolare la "Sagra delle Castagne".
Aritzo, col suo centro storico di antiche case realizzate in scisto e munite di caratteristici balconi in legno, le carceri spagnole e gli impervidi viottoli che raggiungono gli orti e i noccioletti appena fuori del paese, è di per se un museo all'aperto.
Per salvaguardare le testimonianza della cultura materiale, il Comune ha dato vita ad un Museo Etnografico che non si limita ad una semplice raccolta di oggetti delle arti e mestieri popolari. In particolare esso documenta la cultura agro-silvo-pastorale, nonchè quella artigianale delle casse intarsiate e quella del commercio itinerante, con particolare attenzione alla produzione della "Carapigna", antico sorbetto. Il patrimonio museale è rappresentato da oltre tremila reperti: una capitale di saperi da trasmettere alle nuove generazioni per conferire identità e futuro al presente.
La Chiesa Parrocchiale di Aritzo è intitolata a "S. Michele Arcangelo". Questa chiesa ha subito nel corso dei secoli numerose manipolazioni, l'ultima delle quali, effettuata negli anni tra il 1914 e il 1919.
Vicino alla Chiesa Parrocchiale, si diramano le scalette di "Sa Bovida" conosciute anche come Via Carceri, che conducono ad un vecchio e massiccio edificio realizzato con pietra di scisto e legno di castagno, adibito a carcere fino agli anno 40. Poco più su della Parrocchiale si può ammirare un notevole murale rappresentante la figura leggendaria del poeta aritzese Bachis Sulis, opera del pittore Mauro Angiargiu.
Lungo la via principale del paese si trova il "Castello Arangino", fatto costruire nel 1917 in stile neogotico dal Cav. Vincenzo Arangino. Un'altra cartteristica del paese sono le antiche case.
Da vedere:
Museo Etnografico, Chiesa Parrocchiale S. Michele Arcangelo, Castello Arangino.