selargius

Prefisso: 070
Cap: 09047
Abitanti: 29.169
Altitudine: 10 m slm

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La storia di Selargius affonda le sue radici in tempi lontanissimi. Infatti il più antico ed importante insediamento, risalente al 3000 a c. circa, è quello rinvenuto in località Su Coddu. Sono peraltro numerose le testimonianze della cultura nuragica, romana e medioevale, rappresentate dal pozzo sacro di S. Rosa, dal villaggio in località Bi’e Palma, dalle chiese di San Lussorio e San Giuliano.

Selargius era nota fin dai tempi dei romani per la sua operosità: deve infatti il suo nome ad un grande deposito di prodotti agricoli che i romani chiamavano appunto Cellarium. Ancora oggi Selargius, che conta 30.000 abitanti circa e che rappresenta la decima città per numero di abitanti in Sardegna, è conosciuta per alcune produzioni tipiche come i dolci, i capperi, il pane, e gli ottimi vini.

Selargius soddisfa anche gli amanti dell’arte: innanzitutto la Chiesa di S. Giuliano, di epoca medioevale, attorno alla quale sorse il primo nucleo abitato. Restaurata alcuni anni fa, rappresenta la più importante testimonianza del culto religioso di quell’epoca. Al suo interno sono custoditi il crocifisso ligneo del XVI sec., la statua della Madonna del Rosario e il Simulacro ligneo di S. Giuliano a cavallo. Un altro edificio, la cui ristrutturazione è quasi ultimata, è quello delle Carceri Aragonesi, dove il Comune ha in programma di allestire il Museo del Costume Sardo, Etnografico e Archeologico. A Selargius inoltre vi sono numerose “domus”, splendidi esempi delle tradizionali abitazioni campidanesi. Un’altra importante chiesa medioevale è quella dedicata a S. Lussorio, sorta sul luogo del martirio dei Santi Lussorio, Cesello e Camarino. Ogni anno si svolgono le manifestazioni in onore di questo santo, patrono di Selargius, organizzate dal Gremio di San Lussorio.

L’evento culturale più importante che si svolge ogni anno verso la metà di settembre, è senza dubbio l’Antico Sposalizio Selargino, rievocazione del rito caratterizzato dall’incatenamento degli sposi vestiti in costume tradizionale, al termine della suggestiva cerimonia religiosa celebrata in dialetto campidanese nella Parrocchia dell’Assunta. In questa occasione, arrivano i gruppi folkloristici da tutta la Sardegna e la città rivive per un giorno le antiche tradizioni, con le strade addobbate con fiori e piante e con l’esposizione di biancheria, arazzi, antichi utensili e prodotti tipici, in particolare i dolci. Un momento molto suggestivo dell’Antico Sposalizio Selargino è la “promessa” che viene fatta dagli sposi proprio nella chiesa di S. Giuliano, dove gli sposi stessi scrivono in una pergamena un messaggio dedicato ai figli, che viene custodito dalla Confraternita del Rosario e che solamente 25 anni dopo viene consegnato al primogenito. L’Antico Sposalizio Selargino ha anche una nota internazionale, rappresentata da una coppia di sposi stranieri, che partecipano a tutte le fasi del rito, ed in particolare alla “promessa”, e che vengono ospitati per alcuni giorni assieme ad un gruppo folk della loro città. Si può senz’altro dire che questa manifestazione non rappresenta solamente Selargius, ma tutto il Campidano, e può diventare un’occasione per tutti i turisti, italiani e stranieri che vengono in Sardegna, per fare una tappa a Selargius, e scoprirne le bellezze artistiche, gli eventi culturali, le manifestazioni folkloristiche, la gastronomia e l’ospitalità dei suoi abitanti.

Da vedere:
la chiesa romanica di San Giuliano, Parrocchia dell’Assunta, Carceri Aragonesi, chiesa di S. Lussorio