decimomannu

Prefisso: 070
Cap: 09033
Abitanti: 7.833
Altitudine: 10 m slm

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A Decimomannu sono state trovate tracce di civiltà antiche, un villaggio nuragico (casa Marras), ai confini con Assemini, sulla vecchia Iglesiente, reperti e tombe Puniche nella zona della vecchia stazione ferroviaria. I due siti non sono distanti tra loro, posti in una zona in declivio accanto ai fiumi come era costume in quel periodo.
L’avvento dei romani in Sardegna diede importanza a Decimomannu. Non sappiamo quale fosse il nome del sito in quei tempi ma dall’arrivo dei romani fu chiamato “Urbe ad decimum lapidem”, distante da carales dieci “milia passum” da cui il nome Decimo (Deximu) poi diventato Decimomannu nel medio evo, per distinguerlo da un’altra Decimo che si era formata accanto. Mannu significa grande e per questo è usato, il nome Decimo fu abbinato ai termini Magnius, Mayore, Manno per tutti i sardi è sufficiente Deximu..
Secondo Casula nella piana fu combattuta la battaglia del 215 a.C. che ebbe come eroe Ampsicora, anche se la battaglia ebbe una sorte infausta per i sardi.
I due ponti romani sono ancora una testimonianza storica del paese. Il ponte sulla Caralibus Sulcos con le sue dodici foci era, “forse”, il più lungo della Sardegna, doveva superare ben tre fiumi. Durante la dominazione romana nel 304 d.C. fu martirizzata la giovane cristiana Greca, ancora oggi molto venerata ed amata dai decimesi e da tutta la popolazione dell’Isola.
Decimomannu molto importante in tutti i periodi della storia sarda, del periodo bizantino non abbiamo testimonianze, sino a qualche secolo fa c’erano almeno 10 chiese, sede del monastero di santa Greca e di un lazzaretto. Sin dal periodo romano era un centro logistico importante come pochi, accanto al ponte romano, vi era una stazione di sosta con tutti i servizi necessari ai viandanti per rifocillarsi e ristorarsi. Sono stati trovati ruderi di stalle dove si poteva fare il cambio dei cavalli e riposarsi a seconda delle necessità. Dopo il periodo bizantino, durante i giudicati, divenne sede di curatoria, tra le più ricche e importanti. I giudici di Civita (Cagliari) la elessero a loro dimora per molti anni, in particolare la giudicessa Benedetta, qui avevano un palazzo sede della curia.Vi furono combattute le più importanti battaglie del campidano e del Cagliaritano, come quella del 215 a:C. , del 1324 (Lutocisterna), del 1353 quando gli Arborea si impadronirono del paese e quella del 1366.
Nel 1861 con l’avvento del regno d’Italia e dei Savoia, Decimo divenne mandamento con sede di carcere e pretura. Storicamente è sempre stata il centro amministrativo più importante del circondario. Attualmente nodo ferroviario di grandissima importanza perché a Decimomannu vi è la diramazione che porta ad Iglesias e ad Oristano. E’ ancora sede di un istituto tecnico per Geometri e Ragionieri e del centro di formazione professionale (ENAIP).
A Decimomannu non ci sono industrie, prosperano alcune imprese artigiane ed il settore terziario, sede dell’aeroporto militare che funge da scuola per i piloti delle forze alleate e del vivaio forestale dell’ente foreste.
Il paese è in continua espansione, è costante il fenomeno del pendolarismo. Vi è un ambiente culturale di elevata sensibilità, si pubblicano due periodici locali (Crescere e Vulcano), esprime da decenni una classe politica di prim’ordine. Tutti gli anni si svolgono una serie di feste spesso legate alla religione, una su tutte la più importante la Sagra di Santa Greca in auge da circa mezzo millennio. L’ultima domenica di settembre, nei giorni precedenti e successivi si danno convegno a Decimomannu centinaia di migliaia di persone.

Da vedere:
Chiesa di Sant’Antonio abate, patrono, in stile tardo gotico catalano, Chiesa e Cripta di Santa Greca, Ponte Romano sulla Caralibus Sulcos, Ponte de “Is Aremigus” del periodo romano con rifacimenti medioevali.